Con riferimento a questa componente anatomica abbiamo dovuto affrontare un problema: il delfino risulta sprovvisto di bacino. D’altra parte abbiamo considerato quello del cavallo eccessivamente ingombrante e pesante. Si è perciò optato per uno dei grandi rettili marini di epoca preistorica, il Talassomedonte dell’ordine dei Plesiosauri: questi presenta un bacino con caratteristiche adatte, infatti è affusolato, agile e leggero, e non intralcia gli arti inferiori del delfino inseriti negli acetaboli; al contrario, facilita e accompagna il movimento ondulatorio. Aggiuntivamente è collegato alle vertebre tramite ossa iliache lunghe e sottili (quasi copia di clavicole) , modificate nel modello in modo da interagire correttamente con le vertebre equine.
Erica Ortelli, Secondo anno, Scuola di pittura
Lorenzo Albertini, Secondo anno, Scuola di pittura
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