Oinochoe (brocca usata per versare il vino) con corpo costituito da un uovo di struzzo finemente lavorato. Questo oggetto risale ad un periodo compreso tra la fine del VII e l’inizio del VI secolo a.C. e quindi durante il periodo che nell’arte antica viene definito orientalizzante. Non a caso sulla superficie dell’uovo sono incise scene con animali esotici inframmezzate da palmette intrecciate ad archetti e fiori di loto alla base, tipici di questo periodo e retaggio del mondo orientale. Alla sommità abbiamo la bocca trilobata in forma di busto e testa femminile con le mani che stringono le trecce. Rende suggestivo questo viso il fatto che in uno dei due occhi rimanga ancora la doratura. La bocca e l’ansa in avorio infatti, come comprendiamo ancora da alcune parti, erano almeno in parte dorati.
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