Le Res Gestae Divi Augusti sono il resoconto, dettato dallo stesso Augusto, delle opere e degli atti politici da lui compiuti nel corso della sua lunga vita. Nelle proprie volontà testamentarie, l’imperatore ordinò che l’intero testo fosse inciso su tavole di bronzo, da affiggersi all’ingresso del suo mausoleo in Campo Marzio. L’iscrizione di Roma è perduta, ma il testo è in gran parte noto grazie alle copie, sia in latino che in greco, che Tiberio fece relizzare in altre città dell’impero. L’esemplare meglio conservato, scoperto già nel XVI sec. da un ambasciatore fiammingo in Turchia, è l’iscrizione incisa sulle pareti del pronao del Tempio dedicato a Roma e al Divo Augusto ad Ancyra, l’odierna città di Ankara. Nel 1938, durante il ventennio fascista, fu deciso di incidere nuovamente l’iscrizione su pietra e collocarla presso il sepolcro di Augusto.
Testi: Carlotta Caruso, Antonella Ferraro.
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