Situata nella “piazza delle tre chiese” è stata edificata sulle rovine di un preesistente edificio romanico ed era annessa a un convento di frati Minori, fondato nei primi anni del XIII secolo da fra’ Daniele, discepolo di San Francesco. Del cenobio restano soltanto il pozzo e una parte del chiostro e, come altri monumenti geracesi, ha avuto una vita a dir poco travagliata. Nel corso del tempo, infatti, il complesso religioso fu danneggiato e adibito a usi profani. Nel 1806 Giuseppe Bonaparte, fratello dell’imperatore Napoleone occupò il Regno di Napoli e, sconfitte le truppe borboniche, si proclamò re: tra i suoi tanti decreti emanò anche quello della soppressione degli ordini religiosi. I frati, costretti ad andare esuli portarono con sé molte opere d’arte impoverendo irrimediabilmente il patrimonio artistico del sacro edificio che divenne, dapprima, una prigione e, in seguito, un mulino, poi un frantoio e, infine destinato ad abitazioni civili.
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