Lucerna fittile a forma di luna.
Varrone elenca la dea Luna tra le 12 divinità vitali per l’agricoltura, e Virgilio, che la elenca tra altre dodici divinità, le se riferisce come la più chiara sorgente di luce del mondo.
I romani datano il culto della dea all’epoca regia di Roma. Tito Tazio avrebbe portato a Roma il culto dei Sabini, ma l’edificazione del tempio della Luna sull’Aventino, vicino al tempio di Diana, sarebbe stata dovuta al volere di Servio Tullio. La festa della dea cadeva il 31 marzo. Il tempio viene citato in relazione ad una tempesta che ne aveva divelto le porte, scaraventandole nel tempio di Cerere, alle falde dell’Aventino. Il tempio della Luna fu distrutto nel grande incendio di Roma del 64, e non venne successivamente riedificato.
Alla dea, identificata come Noctiluna, venne dedicato anche un tempio sul Palatino, ma di questo edificio non ci è noto che il riferimento di Varrone. [https://it.wikipedia.org/wiki/Luna]
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