L’ampio ingresso a cielo aperto (“piazzaletto”), è largo quasi 6 m e lungo più di 8. Le pareti mantengono ampie porzioni dell’intonaco originario, con tracce di pittura in rosso e nero. Una monumentale scalinata ricavata nella roccia, composta da almeno 12 gradini, conduce ad uno spazio destinato ai riti funebri. Probabilmente parenti del defunto e notabili assistevano alle cerimonie sulle gradinate e sulle banchine laterali, costituite da un doppio gradino. Dopo le esequie il “piazzaletto” non venne subito interrato: si può ipotizzare che fosse periodicamente frequentato dai discendenti del fondatore del tumulo e accogliesse le riunioni dei potenti gruppi aristocratici a capo della comunità tarquiniese dell’epoca. A metà gradinata tre buchi di palo indicano probabilmente la presenza, in origine, di una copertura lignea, apprestata per proteggere l’ambiente. Su questo spazio teatriforme si affacciano tre camere: quella centrale è ancora da indagare, le due laterali invece sono state scavate proprio nel 2011.
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